Ho cercato risposte ovunque.
Non mi sono fermata alla prima impressione, al primo parere e alla prima diagnosi.
Ho chiesto, corso, rincorso, ascoltato, aspettato e sperato.
Ogni volta la stessa risposta, fitta come un pugno nello stomaco: “per il momento deve solo aspettare”.
Così vedi tutte le speranze che hai riposto in quella visita, in quel dottore, in quell’esame, frantumarsi.
Ancora. Ancora…
L’ultima volta che questo è successo, mentre ero schiacciata nella metro di Milano per tornare a casa dopo l’ennesimo fallimento, ho detto: “Basta! Fai Tu, io mi arrendo!”
È stata l’unica volta in cui, dopo una visita, una lacrima mi ha rigato il viso.
In quell’unica lacrima, versata e subito nascosta, c’era tutta la stanchezza di una bambina testarda che avrebbe voluto a tutti i costi farcela da sola, risolvere tutto il prima possibile senza creare troppo disturbo a chi la circonda.
Invece, Qualcuno ha piani diversi per questa bambina.
Nel momento in cui mi sono arresa mi sono sentita liberata da un fardello, dal peso di dovercela fare a tutti i costi. Mi sono sentita abbracciata dall’Amore, da quella potenza inspiegabile che più ti senti piccolo e misero più ti fa sperimentare la sua immensa dolcezza.
“Permetti alla Mia Misericordia di operare in Te, nella tua povera anima” (Diario 1486).
La risposta era sotto i miei occhi da tempo, ero io ad essere cieca!
Guarda caso, il manuale di formazione ha come titolo questa frase che Gesù rivolge a suor Faustina e che la santa riporta nel suo Diario.
Non so quante volte ho letto questa frase, questo titolo, senza mai dare peso al significato delle sue parole.
Solo quando la mia anima si è arresa alla sua piccolezza e povertà questa frase mi ha infiammato il cuore, mi ha travolta, come se Gesù la stesse rivolgendo proprio a me in questo preciso periodo della mia vita.
Così, quell’attesa che i medici mi hanno più volte ripetuto di dover accettare ha acquisito un nuovo significato, un nuovo valore.
È diventata lo spazio e il tempo, anzi, la disponibilità del mio Io a farsi da parte per far operare la Sua Misericordia.
Non c’è giorno in cui non mi ripeta, nella testa e nel cuore, questa frase e non mi impegni a lasciar da parte i miei tempi e la mia necessità di certezze per abbandonare la mia povera anima all’immensità del Suo Amore e della Sua Misericordia.
Sono figlia amata del Dio dell’Impossibile.
Sono nelle braccia di un Padre che conosce ciò che è Bene per me.
Questo mi basta.
Questa è abbastanza.
O forse è molto di più.
Gesù, confido in Te!
Nathalie Magliano
Membro Faustinum di Crespiatica (Lodi)