Lc 1, 46b-47
L’anima mia magnifica il Signore / e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore.
Diario di santa Faustina, n. 454 – «Non cerco la felicità all’infuori dell’intimo, dove dimora Iddio. Gioisco di Dio nel mio intimo; qui dimoro continuamente con Lui; qui avviene il mio rapporto più familiare con Lui; qui con Lui dimoro sicura; qui non giunge occhio umano. La Santissima Vergine m’incoraggia a trattare così con Dio».
Meditazione
Che santa suor Faustina dica esplicitamente di non cercare la felicità al di fuori dell’intimo («Non cerco la felicità all’infuori dell’intimo») potrebbe sembrare una forma di ripiegamento che esclude gli altri dal proprio orizzonte e che contraddice, pertanto, l’essenza stessa del vangelo. «Chi infatti non ama il proprio fratello che vede», dice l’apostolo Giovanni nella sua Prima lettera, «non può amare Dio che non vede» (4,20). La frase di santa suor Faustina richiede dunque qualche osservazione. La prima è che santa suor Faustina non dice solo che non cerca la felicità all’infuori dell’intimo, ma che non la cerca all’infuori di quell’intimo «dove dimora Iddio». La sua non è perciò un’intimità isolata, ma abitata da Dio. Da Dio – questo è il punto – che è Trinità, ossia una comunità di Persone che non si chiude nel recinto esclusivo e noncurante di chi abbandona gli uomini al proprio destino: «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto», scrive infatti il vangelo di Giovanni (3,16). L’«intimo» di santa suor Faustina è quindi “intimamente” aperto alla comunione, alla missione e all’annuncio. La seconda osservazione riguarda la sua intima gioia: «Gioisco di Dio nel mio intimo». Il fatto che la gioia di Dio abiti la sua intimità indica non solo che Dio, per santa suor Faustina, è gioia, ma che è l’unica sua gioia: è speranza delle sue giornate, faro nelle sue tristezze, balsamo nelle sue ferite. Non si tratta però di una consolazione solo privata, ma di una partecipazione alle gioie di Dio, il quale gioisce e dunque «vuole», come scrive san Paolo, «che tutti gli uomini siano salvati» (1Tm 2,4). Ancora una volta, dunque, un’intima apertura alla missione per la salvezza degli uomini. L’ultima osservazione riguarda Maria SS. e il suo incoraggiamento finale: «La Santissima Vergine m’incoraggia a trattare così con Dio». Colei il cui spirito esultò in Dio Suo salvatore spinge quindi santa suor Faustina a trattare non con un salvatore privato e personale, ma come il salvatore di tutti e di ciascuno. Maria SS. spinge, cioè, alla maternità spirituale: a prendersi cura degli altri come una madre si prenderebbe cura dei suoi figli.
Domande di riflessione
- Che cosa intendo io, onestamente, per “intimità spirituale”?
- Gli altri fanno parte del mio “intimo”? In che misura?
- Sento le sofferenze di coloro che abitano dall’altra parte del pianeta come “mie”?
- Dove ripongo, realmente, la mia speranza? Sono tentato di confidare nelle gioie solo terrene piuttosto che in Dio?
- Il fatto che tutti (tutti!) gli uomini siano salvati è una delle mie più intime speranze?
- La mia devozione per Maria SS. è una vera spinta alla maternità spirituale verso gli altri?
Preghiere
- Perché in questo mese di Maggio, si faccia più sensibile il nostro ascolto alle intime sollecitazioni di Maria SS. alla missione. Preghiamo.
- Perché vescovi, sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose coltivino un rapporto più intimo con Maria SS. e si aprano docilmente, come veri figli e vere figlie, alla Sua educazione missionaria. Preghiamo.
- Perché la presenza di Gesù Misericordioso nel nostro intimo ci apra alla missione e la nostra risposta ai Suoi appelli sia animata da maggiore determinazione. Preghiamo.
- Perché impariamo a non riporre la nostra gioia e la nostra speranza nelle consolazioni di questa terra e il nostro sguardo impari a cercare le cose di lassù. Preghiamo.
- Perché la presenza di Maria SS. incida efficacemente sul cuore degli uomini e delle donne di chiesa, perché rinuncino alle ambizioni e alla carriera e cerchino solo la gioia di servire Dio e gli altri. Preghiamo.
Segue la coroncina alla Divina Misericordia.