Liberi dalla disobbedienza

Mc 14, 29-36

Pietro disse a Gesù: «Anche se tutti si scandalizzeranno, io no!». Gesù gli disse: «In verità io ti dico: proprio tu, oggi, questa notte, prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai». Ma egli, con grande insistenza, diceva: «Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò». Lo stesso dicevano pure tutti gli altri. Giunsero a un podere chiamato Getsémani ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego». Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate». Poi, andato un po’ innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell’ora. E diceva: «Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu».

Diario di santa Faustina, n. 369 – «Un’ora di meditazione sulla Mia dolorosa Passione ha un merito maggiore di un anno intero di flagellazioni a sangue. La meditazione sulle Mie Piaghe dolorose è di grande profitto per te ed a Me procura una grande gioia. Mi stupisce che tu non abbia ancora rinunciato completamente alla tua volontà, ma gioisco enormemente pensando che tale cambiamento avverrà durante gli esercizi spirituali».

Meditazione

Perché, malgrado la sua buona volontà, Pietro compirà la profezia di Gesù rinnegandolo per ben tre volte? Proprio a causa della sua buona volontà! Il mistero della Passione supera infatti ogni risorsa umana – compresa la “buona” volontà – e viverlo comporta piuttosto una grazia che possiamo chiamare di “partecipazione”. La perfezione infinita della Misericordia di Dio è infatti inimitabile senza che Dio stesso – e perciò Gesù – non ne schiuda l’accesso all’uomo. Se la Misericordia con cui Gesù ha redento il mondo fosse infatti replicabile da una buona volontà umana qualsiasi, non ci sarebbe più bisogno né di Dio, né della Sua Misericordia e l’uomo rimarrebbe quindi prigioniero dell’antica (e sempre nuova!) tentazione di colui che, con l’inganno, lo spinge a diventare come Dio (cfr. Gen 3,5). L’amore misericordioso – che perdona il nemico, che fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi, che porge l’altra guancia, che è disposto a morire per gli avversari pur di salvarli – è invece una risorsa (meglio, una grazia) che appartiene solo a Dio e che solo Dio, nella Sua infinita e insondabile (dunque irreplicabile) Misericordia, può partecipare a chi Lo ama. Nessuna volontà, per quanto buona, potrà mai uguagliarLo da sola. Per questo Gesù rivela a santa suor Faustina una verità bellissima e sconcertante: «Un’ora di meditazione sulla Mia dolorosa Passione ha un merito maggiore di un anno intero di flagellazioni a sangue». La meditazione sulla Passione, infatti, non coincide semplicemente con la riflessione, ma con la riflessione abbinata alla preghiera, cioè al dialogo con Gesù – un dialogo il cui “animatore” è lo Spirito Santo e il cui vertice è l’offerta della rinuncia alla propria volontà per compiere, nell’amore, la volontà del Padre. Se meditare la dolorosa Passione è più meritorio (cioè più incisivo sulla propria vita) rispetto ad un’autoflagellazione, è perché chi la medita ottiene la grazia di unirsi interiormente (cioè sinceramente) alla Passione di Gesù, di uscire dalla propria “buona” volontà e di entrare nella stessa obbedienza con cui Gesù ha liberamente offerto la propria disponibilità al Padre («non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu»).

Domande di riflessione

  1. La preghiera, il digiuno e l’elemosina incidono sulla mia capacità di obbedire alla volontà di Dio?
  2. Quanto tempo riesco a dedicare alla meditazione della Passione di Gesù?
  3. La meditazione della Passione di Gesù è, per me, sorgente di speranza?
  4. Cosa significa, per me, rifugiarsi nelle Piaghe di Gesù? Come lo faccio?

Preghiere

  1. Perché i malati si sentano partecipi, o Gesù, del tuo cammino di sofferenza. Preghiamo.
  2. Rendici capaci, Gesù, di meditare la Tua gloriosa Passione e la Tua grande Misericordia. Preghiamo.
  3. Fa’, o Gesù Misericordioso, che diventiamo capaci di amare Dio e il prossimo fino in fondo. Preghiamo.
  4. Nella Tua Misericordia, Gesù, aiuta il Papa, i vescovi, i sacerdoti, le coppie sposate e i religiosi a uscire da se stessi e a entrare nella Tua volontà. Preghiamo. 

Segue la coroncina alla Divina Misericordia.