Gv 2,14-17
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà.
Diario di santa Faustina, n. 537 – «Ogni religiosa che emette la professione non vedrà più il mondo, nemmeno attraverso la grata, che verrà ostruita da un panno scuro, ed anche i colloqui saranno strettamente limitati. Sarà come una persona morta, che il mondo non comprende e che non comprende il mondo».
Meditazione
Gesù entra nel Tempio, ma trova «gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete». La sua reazione è immediata: forma una frusta di cordicelle, scaccia tutti fuori dal tempio, getta a terra il denaro e rovescia i banchi dei cambiamonete. Il comportamento deciso di Gesù è dovuto al fatto che il Tempio («la casa del Padre mio», dice Gesù) è stato profanato. È stato, cioè, snaturato: un luogo di preghiera e perciò di comunione con Dio è stato trasformato in un luogo di scambio commerciale. Sotto accusa non è però lo scambio commerciale in sé, ma il fatto che abbia preso il posto di Dio. E quando il commercio e perciò il denaro – anche per ragioni in apparenza legittime – prende il posto di Dio, la conseguenza è che ciò che è di Dio (l’amore e la comunione) viene soppiantato dal peccato (l’odio e la divisione). Per questo la reazione di Gesù è così forte e decisa. Il vangelo getta perciò una luce potente su quel «panno scuro» che per santa suor Faustina avrebbe dovuto coprire la grata dei colloqui nei conventi della nuova congregazione voluta da Gesù. Non un simbolo di avversione per l’umanità, ma un segno di ostilità contro il peccato e contro tutto ciò che il peccato opera all’interno dell’umanità, dividendo gli uomini e le donne da Dio e tra di loro. Una religiosa della nuova congregazione sarebbe stata, per santa suor Faustina, «come una persona morta, che il mondo non comprende e che non comprende il mondo», proprio perché, vivendo completamente immersa in Dio e nella Sua Misericordia, sarebbe diventata un segno potente di comunione e dunque di totale incomunicabilità con il mondo del peccato. La conferma viene da alcune parole successive di santa suor Faustina che sono un vero e proprio inno alla comunione e alla missione: «dobbiamo avere un grande amore per ogni anima, a cominciare dalle anime elette fino alle anime che non conoscono Dio. Con la preghiera e la mortificazione giungeremo fino ai paesi selvaggi, aprendo la strada ai missionari» (n. 539). Per santa suor Faustina, vivere fuori dal mondo non è odiare il mondo, ma vivere per il trionfo della pace in tutto il mondo, con Dio e, al contempo, fra di noi.
Domande di riflessione
- «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». In che cosa la mia fede è piena di zelo, cioè di passione?
- Che cosa, nella mia vita, profana il Tempio che io sono stato costituito con la grazia del Battesimo?
- Qual è il «panno scuro» in questo momento più urgente che il Signore mi chiede di mettere tra me e il mondo del peccato?
- Ci sono parole, gesti, atteggiamenti che tendono a soffocare la mia comunione con chi mi circonda?
- Sono consapevole delle sofferenze provocate dai miei atteggiamenti di dominio su chi mi circonda?
Preghiere
- Lo zelo per la Casa del Padre Tuo, Gesù Misericordioso, riempia i nostri cuori e i nostri desideri. Preghiamo.
- La Tua Misericordia, Gesù, scenda su tutti coloro che ancora non ti conoscono. Preghiamo.
- Rendici sensibili, Gesù, alle necessità dei Tuoi missionari, e fa’ che le nostre preghiere e i nostri sacrifici li aiutino nel compimento del loro lavoro di annuncio. Preghiamo.
- Aiutaci, Gesù, a usare misericordia verso tutti coloro dai quali ci sentiamo divisi. Preghiamo.
- La Tua Misericordia, Gesù, scacci da noi tutto ciò che ostacola l’amore verso Dio e verso il prossimo. Preghiamo.
Segue la coroncina alla Divina Misericordia.