Ci sono dei momenti nei quali non ho fiducia in me stessa. Sono pienamente convinta della mia debolezza e miseria ed ho compreso che in quei momenti posso perseverare soltanto ponendo la mia fiducia nell’infinita Misericordia di Dio. (Diario 944)
Il nostro cammino è lastricato di pietre ruvide e di terreno aspro. La nostra anima fa fatica a camminare: sembra di trovarsi in luogo deserto arido e senz’acqua. Eppure, la memoria elabora i doni di grazia elargiti dalla Misericordia di Dio che, con gli occhi, bendati ci conduce quasi a non farci riconoscere la luce irradiata dall’amore di Cristo.
In questo stato, ci accorgiamo di ciò che siamo senza la luce della grazia e della consolazione che solo Gesù ci può dare, rimaniamo nella povertà più cruda dove intravediamo la nostra pochezza, la nostra miseria … e non ci resta che appellarci alla Misericordia del Signore. Cosa saremmo senza l’amore del Signore, senza la Sua luce: nella nostra anima solo buio e povertà assoluta. Eppure è un bene per noi trovarci in questo stato: esso ci fa sperimentare quanta pazienza e perseveranza dobbiamo avere, senza la quale non potremmo proseguire il cammino verso l’incontro con l’Amato.
Allora loderemo Dio che ci consente di saper riconoscere i nostri limiti, spingendoci ad implorare il Suo aiuto affinché la nostra fede cresca ogni giorno di più per essere fortificati nel Suo amore Misericordioso.
Matilde, Faustinum di Palermo