Per noi cattolici, la domenica è un giorno di festa: è il giorno del riposo. È il giorno per potere stare insieme, dove tutta la famiglia si riunisce, ma è anche il giorno di andare in chiesa per partecipare alla celebrazione eucaristica. Ora mi chiedo, perché andare a messa?
Ecco cosa scriveva la mistica Santa Faustina nel suo diario il 2 febbraio 1937:
Oggi fin dal mattino un profondo raccoglimento in Dio si è impadronito della mia anima. Durante la santa Messa pensavo di vedere il Bambino Gesù come avviene spesso, ma oggi durante la S. Messa ho visto Gesù Crocifisso. Gesù era inchiodato sulla croce e tra grandi tormenti. La mia anima fu compenetrata dalle sofferenze di Gesù, sia nell’anima che nel corpo, sebbene in maniera non visibile, ma egualmente dolorosa. Oh, che tremendi misteri avvengono durante la S. Messa! Un grande mistero avviene nella Messa. Con quanta devozione dovremmo seguire e partecipare a questa morte di Gesù!
Un giorno conosceremo quello che Iddio fa per noi in ogni S. Messa e quale dono ci prepara in essa. Solo il Suo amore divino poteva concepire un simile dono.
O Gesù, mio Gesù, da che grande sofferenza è pervasa la mia anima, vedendo la sorgente della vita scaturire con tanta dolcezza e vigore per ogni anima, E tuttavia vedo anime sfiorite e inaridite per loro colpa. O mio Gesù, fa’ che la potenza della Misericordia abbracci queste anime. (Diario 914).
Ammiriamo adesso lo spettacolo, che si presenta agli occhi della fede, ogni volta che un sacerdote sale l’altare per celebrare la Santa Messa. Il valore di una Messa è infinito, ed i preziosi effetti di questo grande sacrificio di Gesù estendono a tutte le creature ragionevoli, nel cielo, sulla terra e nel purgatorio. Intorno all’altare, è tutto una inondazione di candida luce, una profusione di grazie indescrivibili, un melodioso cantico di mille voci umane ed angeliche. Quando Gesù s’immola sull’altare, il suo sacrificio sale soave, fino al trono di Dio; e rende alla Santissima Trinità un culto perfetto, un’adorazione totale, una gioia ineffabile. Per ogni messa che si celebra sulla terra tutto il Paradiso gioisce. In questo sacramento vi è il miracolo dell’amore misericordioso che supera ogni immaginazione umana. In questo sacramento di inesprimibile misericordia, Gesù Cristo e come se continuamente morisse nella consacrazione del pane e del vino solo perché tutti gli uomini possano partecipare alla Sua vittoria.
E’ il più grande sacramento di misericordia per mezzo del quale tutti i fedeli gli offrono venerazione e ringraziamento, chiedendo il perdono dei peccati e le grazie necessarie: per l’uomo che ha riconosciuto Gesù Cristo presente nell’eucaristia, non c’è solo il dovere di partecipare alla messa ma c’è solo l’amore verso Dio, così umile sotto forma di pane e di vino.
Francesco, apostolo Faustinum Capizzi, Messina