… E pensavo: “Non ho nessuno che mi dia un appoggio morale”. E subito sentii una voce nell’anima: “Non temere, Io sono con te”; ed una singolare luce illuminò la mia mente e compresi che non dovevo arrendermi a quelle malinconie e mi sentii piena di forza ed uscii dalla cella con rinnovato coraggio per andare incontro ai patimenti. Diario 129
A volte mi sono sentito controllato, in altri momenti compatito, altre volte giudicato come un religioso non soddisfatto, alla ricerca di appagare il suo bisogno di autorealizzazione … il bisogno di fare una cosa solo sua: eccentrico, individualista, scontento. “Se sei un frate francescano cappuccino, perché interessarti tanto di una Santa che appartiene ad un’altra congregazione? Non ti basta quello che fai? Quello che sei?” Realizzare video catechesi, parlare di Santa Faustina e della Divina Misericordia nelle predicazioni delle missioni popolari, nelle omelie delle Sante Messe Domenicali, distribuire le immaginette … tutto questo è espressione di una chiamata o di una immaturità spirituale? È espressione forse di una crisi vocazionale? Perché sono così coinvolto nell’annunciare la Divina Misericordia? Ricordo quel giorno di Aprile di qualche anno fa: mancavano pochi giorni alla Festa della Divina Misericordia, prima Domenica dopo Pasqua: chiesi il permesso al mio superiore di poter esporre il quadro del Gesù Misericordioso in chiesa, accanto all’altare: per poterlo benedire, per poter spiegare ai fedeli le straordinarie Grazie che sono donate in quel giorno, delle linee teologiche e liturgiche di questa meravigliosa Festa, del legame forte che la Festa della Misericordia ha con la Santa Pasqua … Il permesso mi fu negato. Potevo commentare nell’omelia il tema della Divina Misericordia ma non di esporre il quadro. Mi assalirono molti dubbi: “non è che forse sono troppo esagerato? È tutta una mia illusione?”. Mi rattristai molto. Il silenzio e la preghiera mi aiutarono in quella occasione a non scoraggiarmi. Così, quella Santa Domenica, Festa della Misericordia, per celebrare la Santa Messa, indossai la casula che mi fu regalata a Cracovia in un pellegrinaggio di qualche anno fa: la casula bianca in cui è disegnato in modo visibile il Gesù Misericordioso. Non ho esposto il quadro come mi era stato ordinato, ma ho mostrato alla gente il dipinto del Cristo Misericordioso che “indossavo” nei paramenti liturgici. Quel giorno la mia tristezza mutò in una grande gioia! La forza dell’apostolo della Divina Misericordia non si regge su dei ragionamenti, su strategie mentali esclusivamente umane. Santa Faustina fa esperienza diretta di vivere la beatitudine dello stare in compagnia con il Suo Sposo Gesù, il Cristo. Solo l’intimità e la stretta unione con Cristo ci permette di perseverare, di illuminare la nostra mente e vivere le contrarietà come occasioni per crescere e divenire sempre più determinati nell’annunciare la Sua Infinita Misericordia!
Frate Attilio OFMCap, apostolo Faustinum di Bergamo