Dare e ricevere misericordia

“L’amore misericordioso, nei rapporti reciproci tra gli uomini, non è mai un atto o un processo unilaterale. Perfino nei casi in cui tutto sembrerebbe indicare che soltanto una parte sia quella che dona ed offre, e l’altra quella che soltanto riceve e prende (…). Dobbiamo anche purificare continuamente tutte le nostre azioni e tutte le nostre intenzioni in cui la misericordia viene intesa e praticata in modo unilaterale, come bene fatto agli altri. Solo allora, in effetti, essa è realmente un atto di amore misericordioso: quando, attuandola, siamo profondamente convinti che, al tempo stesso, noi la sperimentiamo da parte di coloro che la accettano da noi. Se manca questa bilateralità, questa reciprocità, le nostre azioni non sono ancora autentici atti di misericordia” (Dives in misericordia, nr 14).

Quando facciamo qualcosa per gli altri, a volte può sembrare che siamo solo noi quelli che danno qualcosa di noi stessi. Allo stesso modo, possiamo anche pensare a quelle situazioni in cui sperimentiamo qualcosa di buono nelle altre persone, ad esempio un medico, un insegnante, i genitori. In realtà però – come ci insegna il Papa – nelle vere opere di misericordia, entrambe le parti sono sempre reciprocamente dono uno per l’altro..

Ti sei mai chiesto cosa significhi veramente essere misericordioso?

Facendo del bene, sperimenti anche tu il fatto che tu stesso ricevi molto?

Cosa puoi fare per trasformare le tue buone opere in veri atti di misericordia verso gli altri?

„Figlia Mia, desidero che il tuo cuore sia modellato secondo il Mio Cuore misericordioso. Devi essere totalmente imbevuta della Mia Misericordia” (Diario, 167).

„O mio Gesù, insegnami ad aprire le viscere della Misericordia e dell’amore a tutti coloro che me lo chiedano. O Gesù, o mia Guida, ammaestrami Tu, affinché tutte le mie preghiere ed azioni abbiano impresso il sigillo della Tua Misericordia” (Diario, 755).