Che cosa è importante davvero?

Che cosa è importante davvero?

Una strada ben delineata, senza ostacoli; un percorso lineare, che non ci metta alla prova?

Da cosa si riconosce un apostolo?

Gli apostoli sono nel mondo, ma non sono del mondo. Il mondo tende loro tranelli, insinua dubbi, getta sospetti.

Perché gli ostacoli, le prove, possono venire dall’esterno o dall’interno. Possono sorgere incomprensioni, qualcuno può sentirsi messo in disparte, non ascoltato. Qualcuno può prendersi più spazio a discapito di un altro. Succede nelle famiglie, può succedere anche tra i membri di Faustinum e padre Attilio ci mette in guardia.

Esiste un antidoto a tutto questo ed è: parlarsi.

Parlare prima di tutto a Gesù, familiarmente, raccontandogli le nostre difficoltà, mettendo a nudo il cuore, proprio come faceva santa Faustina e poi parlarsi fra di noi, compatibilmente alla distanza che non favorisce lo sviluppo armonico delle relazioni e può dar luogo a incomprensioni.

Mi pare efficace portare l’attenzione a uno dei brani di vangelo che è stato suggerito durante l’incontro, quello di Mt 7,21-29.

Chi perciò ascolta queste mie parole e le mette in pratica, può essere paragonato a un uomo saggio che costruì la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sulla roccia…”

La famiglia di Faustinum è come una casa costruita sulla roccia e la roccia è Gesù, il Verbo incarnato.

Fin tanto che faremo conto su di Lui, sulla Sua Misericordia e ci nutriremo della Sua Parola, singolarmente e insieme come famiglia, questa casa resisterà ai venti delle prove e non sarà spazzata via dalle inondazioni.

“Non è Tua volontà, o Signore, che la casa che Tu stesso hai scelto come dimora venga spazzata via dal vento delle incomprensioni, affondata nel fiume di solitudini che non si parlano, travolta dalla pioggia di parole asettiche che ci rendono estranei gli uni agli altri.

Tua volontà è che le sue mura offrano riparo e benedizione per le anime che ancora scrutano il cielo, attendendo la Tua venuta.

Le anime che provano a restare sveglie con la lampada accesa e si aiutano perché a nessuno venga mai a mancare la luce.

Guarda con benevolenza, o Signore Misericordioso, questa tua famiglia, falla crescere nell’amore alla scuola della santa Famiglia di Nazareth, rendici accoglienti gli uni verso gli altri, tolleranti con le nostre ed altrui debolezze, apostoli credibili della Tua Misericordia, annunciatori coraggiosi della Tua parola di Vita, nell’attesa della Tua venuta gloriosa. Amen”

Monica Felisati
Membro Faustinum di Lussemburgo