Al Cuore del vangelo

Lc 10, 30.33-35.

Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”».

Diario di santa Faustina, n. 1777 – «Sappi, figlia Mia, che il Mio Cuore è la Misericordia stessa. Da questo mare di Misericordia le grazie si riversano sul mondo intero. Nessun’anima che si sia avvicinata a Me, è ripartita senza essere stata consolata. Ogni miseria affonda nella Mia Misericordia e da questa sorgente scaturisce ogni grazia salvifica e santificante. Figlia mia desidero che il tuo cuore sia la sede della Mia Misericordia. Desidero che questa Misericordia si riversi sul mondo intero tramite il tuo cuore. Chiunque si avvicina a te, non parta senza la fiducia nella Mia Misericordia che desidero tanto nelle anime».

Meditazione

Il culto al SS. Cuore di Gesù ha, come scopo, quello di attirare su di sé e dentro di sé l’Amore di Dio che attende di riversarsi nei nostri cuori. È un modo efficace per coltivare la radice della SS. Trinità seminata in ciascuno di noi con il Battesimo, perché la radice diventi pianta e la pianta diventi quell’albero nel quale «gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami» (Mt 13,32). Ma la dimensione mistica del Battesimo (la discesa della SS. Trinità in noi) va di pari passo con un’altra e duplice dimensione mistica: quella della nostra discesa nella vita degli altri e quella della discesa della vita degli altri nella nostra. La nostra discesa nella vita degli altri, infatti, è (o dovrebbe essere) la conseguenza della stessa discesa della SS. Trinità in noi: come Dio (il buon Samaritano del vangelo di Luca) si china sulla nostra vita e perfino sulle nostre ferite, così anche noi, pervasi dal Suo stile di vita e quindi dalla Sua Misericordia, dovremmo diventarne portatori nella vita e nelle ferite di chi ci sta accanto. E la discesa della vita degli altri nella nostra (che si materializza nell’incontro con un povero, con un malato, con un famigliare, un amico, un vicino di casa) che cos’è, se non un segno della stessa SS. Trinità che bussa alle porte del nostro cuore per entrare e dimorare stabilmente in esso? Contemplare, amare e invocare il SS. Cuore di Gesù deve condurre a quello che Gesù dice a santa suor Faustina: «Figlia mia desidero che il tuo cuore sia la sede della Mia Misericordia. Desidero che questa Misericordia si riversi sul mondo intero tramite il tuo cuore. Chiunque si avvicina a te, non parta senza la fiducia nella Mia Misericordia che desidero tanto nelle anime». Papa Francesco, seguendo gli insegnamenti dei suoi predecessori, ha sintetizzato tutto questo con la parola fraternità. Una fraternità che lui stesso chiama “mistica e contemplativa”. Che, cioè, «sa guardare alla grandezza sacra del prossimo, che sa scoprire Dio in ogni essere umano, che sa sopportare le molestie del vivere insieme aggrappandosi all’amore di Dio, che sa aprire il cuore all’amore divino per cercare la felicità degli altri come la cerca il loro Padre buono». 

Domande di riflessione

  1. Quanto desidero che la mia vita prenda sempre più la forma di vita del SS. Cuore di Gesù?
  2. Quel che Gesù dice a santa suor Faustina («Chiunque si avvicina a te, non parta senza la fiducia nella Mia Misericordia che desidero tanto nelle anime») le considero destinate anche a me?
  3. Riesco a intravvedere in chi mi interpella una rinnovata richiesta d’ingresso nel mio cuore da parte del SS. Cuore di Gesù?
  4. So sopportare le molestie della vita insieme agli altri aggrappandomi all’amore di Dio?

Preghiere

  1. Per quanti attendono di sperimentare, nostro tramite, la Misericordia di Dio. Preghiamo.
  2. Perché ci lasciamo trasformare dall’amore ardente del SS. Cuore di Gesù. Preghiamo.
  3. Perché i poveri, i malati e gli esclusi, una volta conosciuti l’amore e la grandezza del SS. Cuore di Gesù, diventino, a loro volta, Suoi ardenti annunciatori. Preghiamo.

Segue la coroncina alla Divina Misericordia.